Pricing our handmade goods is not easy. Too often we give them away for too cheap prices, maybe because we’re too humble, maybe we are scared that nobody will ever consider them with a more expensive price.
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Ecco che Lauren Venell ci viene incontro con una guida tanto dettagliata quanto interessante su come valutare il nostro lavoro, come prezzarlo, come applicare determinate regole del marketing e - udite udite - come guadagnarci la vita vendendo i nostri prodotti. Ora è chiaro che quest’ultimo discorso si riferisce a chi ha fatto del craft il proprio lavoro a tempo pieno, ma consiglio comunque la lettura a tutti (purtroppo il testo è solo in inglese, ma scritto in maniera chiarissima).
Lauren Venell helps us to understand how to evaluate our products, how to price them, how to use basic marketing principles and - last but not least - how to earn a living out of our handmade goods. Whether yours is just a hobby or you really want to make a living from it, I’d suggest you to read it, as it is very, very interesting.
Trovate la guida qui. Buona lettura!
Here’s the link to the article. Enjoy it!
In questo periodo di mercatini una guida del genere mi è proprio utile!.
ReplyDeleteFortuna che esisti mio tesoro :).
Come stai????, tutto bene????.
:*****
Grazie 1000 per questo post!!! Cercherò di tradurre la guida e condividere la notizia che è molto interessante :)
ReplyDeletea very helpful article,
ReplyDeletethanx
hugs
joan
Un peccato che io abbia un inglese scolastico (dato che all’Artistico non c’era lingua straniera, ed io ho poche reminiscenze d’ inglese, apprese nelle lontane medie).
ReplyDeleteProverò con Google Translate, ma è attendibile al 20% :-)
Io, da qualche anno, ho una mia teoria in merito: piuttosto che svendere e svilire le cose che faccio, a cui dedico tante ore e dedizione, le regalo.
A volte vedo dei prezzi paurosamente bassi, accanto ad oggetti che fanno la differenza tra tanta fuffa, e non posso che rattristarmene.
Invece che valorizzare noi, il fatto a mano, la ricerca, il tempo speso, livelliamo tutto ai prezzi made in China, perché altrimenti, come scrivi tu, temiamo di passare per esose.
Se io ho accettato, anni fa, di fare tutt’altro lavoro alla mattina, era proprio perché faceva male a me, svilirmi per vedere venduto qualcosa.
L’altro lavoro m’ha regalato la libertà ed il piacere di donare a chi sa apprezzare, ciò che faccio. E la gioia, di vedere, che c’è chi spenderebbe anche il doppio, perché riconosce e dà valore, ai pezzi unici.
Paradossalmente, l’oggetto che mi richiedono di più, è la cosa più costosa tra quelle che propongo nel mio shop. Perché, chi lavora handmade, sa :-)
Un po’ prolissa? Vabbuò, mi sono rifatta di tante settimane in cui sono stata a digiuno di commenti :-)))
Buona serata, ciao
e°*°